Quirinale interno/esterno
- Nico Carrato
- 1 gen 2021
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 7 mag 2021
Discorsi di fine anno, 2019 e 2020, del Presidente della Repubblica. Dalla location dello studio interno si è passati all'immagine del cortile del Quirinale, proiettata alle spalle di Mattarella. Non più una pacata posa salottiera e colloquiale, il presidente è in piedi. Piglio deciso, trasmette attivismo e vigilanza a un popolo gravato dalle restrizioni e dalle perdite umane dovute al contagio da coronavirus. Leggermente decentrato sulla sinistra concede a tutti di prendere una boccata d'aria all'esterno, pur nei limiti imposti dall'aria cortilizia della casa degli italiani. Con le mani poggiate sul leggio di un podio in plexiglass che non svolge però la sua funzione, rendendo, per questo, più evidente la lettura dal gobbo resa con una moderata concitazione.
Lì adagiata una mascherina protettiva, una metonimia, un effetto per la causa (la pandemia), a ricordare il presente e marcare la differenza dal passato.
Resistono vessilli nazionali, comunitari e i simboli congiunti - unità, lavoro, solidarietà e forza - della nostra Repubblica, sollecitati dall'appello a un Paese obbligato a raccogliere le complesse sfide del futuro.
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