De Luca, Manzoni e i tuttologi
- Nico Carrato
- 12 mag 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 20 giu 2020
Dal minaccioso "Assembramenti" - raggruppamento di persone con intenzioni ostili - siamo transitati al meno diffuso, ma popolare, “Fare crocchio”: gruppetto di persone intente a conversare tra loro o ad ascoltare qualcuno, senza finalità sospette. Una socialità spontanea frutto di incontri occasionali, come può verificarsi tra le strade di un paese. Proprio come accade a Renzo, ne I Promessi Sposi, spinto dagli eventi negativi a percorrere le vie di una Milano sconvolta, non dalla Pandemia, ma dalla Carestia. E a incrociare cittadini in fermento per una situazione ormai insostenibile.
"Camminando così con la testa per aria, Renzo si trovò a ridosso a un crocchio; e fermatosi, sentì che vi discorrevan di congetture, di disegni, per il giorno dopo. Stato un momento a sentire, non poté tenersi di non dire anche lui la sua…”. E cosi scopriamo che già Renzo, come tanti "ingenui" frequentatori, attuali, di luoghi reali e virtuali, aveva il brutto vizio, datagli l'occasione, di voler dire la sua opinione su tutto, di prefigurare scenari, complotti contro questo o quell'altro, non avendo gli strumenti adeguati per interpretare gli eventi. E' bastato approfittare di un crocchio all'aperto, ascoltare maldestramente degli sconosciuti e fare affermazioni avventate. Fare crocchio, per strada e sul web, in qualunque fase di qualsiasi evento catastrofico, può quindi diventare ugualmente pericoloso, tanto quanto il temuto assembramento. A questo punto, dopo averci lasciato alle spalle il linguaggio del burocrate, e prima di precipitarci in strada a "fare crocchio", magari sarebbe opportuna una tappa intermedia sul web: il Distanziamento Social, per ripararsi dal virus del "sentito dire" che solo in apparenza non miete vittime.
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