top of page

Il politico, il personaggio e il fratacchione

  • Immagine del redattore: Nico Carrato
    Nico Carrato
  • 4 mag 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 1 set 2021

Che tempo Che fa. Attenzione alla cornice di senso (ce lo insegna il Decameron di Boccaccio) in cui le storie sono inserite.

Fazio introduce De Luca con un montaggio video di sue recenti “gag”: è un politico che viene consapevolmente presentato come un personaggio. Volontà subito confermata dalla prima battuta che Fazio gli rivolge: “Fuor di modestia, lei è stato appezzato anche da Naomi Campbell… quindi, insomma, non è da tutti”. Al di là del sorrisetto compiaciuto, De Luca riprende con un tono confidenziale - “Dai Fazio, non cominciare a sfottere”: gli sta dicendo che non è lì in veste di “macchietta”. Marca le distanze. E quando riprende la parola, ritorna il politico con il tono e le parole gravi sulla situazione generale. Fazio non demorde: appena ha l’occasione prova a sollecitare (il napoletano "sfruculiare", rende meglio) di nuovo il Personaggio sull’espressione “affetti stabili”. E De Luca gli si concede: dopo aver recuperato l’espressione da un appunto (un canovaccio?) usa l’aggettivo leopardiano per definire questi affetti: probabile il riferimento ad una dimensione poetica in senso ampio, più che alla percezione soggettiva della realtà di Leopardi. Oltre tutto, se si ragiona sulla biografia di Leopardi, è una citazione piuttosto buffa se non altro perché è un uomo che ha vissuto una radicale condizione di quarantena per gran parte della sua vita, con i genitori che gli impedivano di uscire (e non solo) dalla propria città. Forse proprio questa condizione di isolamento gli ha consentito di diventare un Aggettivo, che De Luca può permettersi di usare senza rischiare di fallire la comunicazione. Dopo aver colpito lo Stato e il linguaggio del burocrate, il secondo bersaglio diventa Fazio: “Sono convinto che nonostante la sua immagine da Fratacchione, abbia molti affetti stabili in giro per l’Italia”. Fratacchione: più che alla corporatura, il riferimento è a un Frate dedito a traffici oscuri con allusione a più di una tresca amorosa, e a ben nascoste qualità amatorie. E’ un’immagine popolare, umanissima, contraddittoria e impura, che possiamo collocare agilmente nel Decameron. Fazio incassa e ribatte: “Quando sarò in viaggio, dirò le mie orazioni” . Abile mestierante, così, salva la “scena”. Dalla Cornice iniziale siamo stati catapultati in una storia...

Tutto il dialogo si è giocato sul rapporto tra il dentro e fuori la cornice, con un politico che, sedotto, cede il passo al suo personaggio, e la solitudine di un presentatore “spalla comica” (orfano di Cetto La Qualunque?) che non vedeva l’ora di recitare di nuovo.


 
 
 

Commenti


bottom of page