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Il Pensiero Sotto Carica

  • Immagine del redattore: Nico Carrato
    Nico Carrato
  • 10 giu 2021
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 11 giu 2021

Inquadratura obliqua dall'alto, contatto oculare negato.

La figura umana quasi spiata.

Non la faccia, responsabilità, ci mette la fronte, il ragionamento.

La pensosità, dunque, fulcro del messaggio.

L'attesa di un responso oppure l'analisi di un documento?

La mano sinistra sostiene la guancia: studio, dissenso o addirittura noia?

La destra, in pausa da scrittura, suggerisce posizionamento e rallenta la tensione verso il basso. Le linee oblique del pc e di un libro pongono un ulteriore freno.

Nel gioco di rimandi cromatici, speculari, tra il pavimento e il portadocumenti, e il bianco arredo ufficio, le tonalità azzurre del volume staccano su tutto il resto.

Sulla copertina il volto è ben visibile, diretto a destra.

L'indice avvicinato alle labbra trasmette(va) attenzione e ascolto verso l'interlocutore.

Il pensiero - L'Italia che ho in mente - rivelato, allora, da sguardo e fronte.

Il passato esemplare in competizione, ora, con un presente senza proiezioni future.

Nella transizione tra chi ero e chi sono, la visione del Paese si è fatta taciturna.

Forse sotto carica. Alle spalle, le linee buffe e irregolari di un caricabatterie sembrano confermarlo.

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