top of page

Voce del verbo "Gavazzare"

  • Immagine del redattore: Nico Carrato
    Nico Carrato
  • 26 feb 2021
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 7 mag 2021

Alleggerito dal consueto ricorso all'ironia, si conferma il il paternalismo del governatore neoborbonico De Luca pronto ad ammonire il popolo "minorenne" dell'ex capitale del Regno delle due Sicilie. Purtroppo e per fortuna, non sono più i tempi in cui si può governare ricorrendo alle tre F (Festa, farina e forca) tanto care ai Borboni dell'età moderna, per frenare il malcontento e stabilizzare il consenso.

Al contrario, rovesciamento dettato dalla pandemia, l'autorità è chiamata a gestire, al meglio evitare, l'esercizio di quelle attività goderecce, ludiche e gastronomiche, qui evocate con un'espressività popolare abile a rendere le qualità di una "bella vita" vista mare, per segnalarle come inopportune. Un padre di famiglia, ancora sferzante ma risentito, tra un taciuto, deducibile, "Ve l 'avevo detto" e "Adesso vi arrangiate".

Giallo, rosso, arancione. A ciascuno toccherà il colore che merita.

Colpevole di un rilassamento, ad onor del vero, riguardante l'intero paese, ormai esausto dalle limitazione imposte dalla pandemia e forse nostalgico, per via antropologica, delle variopinte e mutevoli carte geopolitiche di un'Italia prerisorgimentale.

Eppure, il verbo inconsueto - gavazzare - adottato allo scoccar del rimprovero ci colloca pienamente nell'Italia unita.

Con Le confessioni di un italiano (I.Nievo, 1871) già si segnala la presenza di '...manigoldi avvinazzati che gavazzavano in piazza', con quell'allitterazione aspra della z a sottolineare, questa volta nella mancanza, un'appartenenza pienamente italiana.

Comentários


bottom of page