Toc Toc il complemento d'arredo
- Nico Carrato
- 3 mar 2021
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 7 mar 2021
Un soggiorno biblioteca finemente arredato.
Tre lampade, una luminosità soffusa e circoscritta esalta, non i volumi, ma foto di famiglia riccamente incorniciate, ben in vista a ricordo di persone e momenti cari.
Due ospiti aspettano di essere ricevuti dal padrone di casa.
Cinti da un arredo in legno scuro, fanno anticamera tra i testi di una libreria di pregio.
Fascino, finanche soggezione, nel ritrovarsi in una dimensione domestica e archivistica governata dal silenzio.
Una curiosità libraria si attiva, però, sull'orizzonte dell'attesa.
Si scorre con lo sguardo il dorso di ciascun volume, fintanto che un dettaglio, magari un titolo, non rapisca lo sguardo sedotto da un'edizione preziosa.
Non una parola, a rompere la quiete, una medesima onomatopea - toc toc - a riprodurre due sonorità distinte e consecutive.
Passi lenti ad ispezionare il luogo, una mano nell'atto di bussare.
Non c'è una porta da aprire, ma un libro da sfogliare.
A tal punto criptico, non da leggere, al massimo da levigare.
Non un volume scritto a più mani, ma opera di un solo falegname.
Per una cultura complemento d'arredo.
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