Qui non ha pernottato Pier Paolo Pasolini (1959)
- Nico Carrato
- 15 giu 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Durante i sopralluoghi per il film Il Vangelo Secondo Matteo, Pasolini percorre il paese da Nord a Sud. In una delle sue tappe, in Campania, a caccia di un letto dove dormire, parla del sonno in cui imperversa il meridione, dell'assenza di luce, di un gesto tratto dal mondo animale che esclude la possibilità di attivare la parola.

Assumendo il punto di vista dei locali, Pasolini non era nient'altro che un forestiero piombato di notte, in un paesino del Cilento, a Vallo Della Lucania. Pur in presenza di qualche tentativo di sistemazione, non particolarmente convincente, sembra non sia stata trovata una soluzione per ospitarlo.
Il piano simbolico ci racconta che quella notte e quelle persone erano cosi impenetrabili, da non consentire una semplice sosta in un luogo impreparato a cogliere e a trattenere il valore della presenza di un poeta, e a corrispondergli nuova energia per proseguire il viaggio.
Ciò sembra ampiamente plausibile, non tanto per restare ancorati alle parole di Paosolini, ma perchè magari, oggi, qualora avesse pernottato, in una delle due locande citate, ci sarebbe stata una cerimonia e una targa da scoprire.
Ecco, oggi, sulla facciata di quel palazzo, la cui insegna rievoca gesta ottocentesce, sarebbe opportuno ricordare una mancanza - Qui non ha pernottato Pier Paolo Pasolini, 1959 - nel senso di qualcosa che non si è colto, si poteva avere, ma di cui occorre imparare a disporre in futuro. Si può e si deve coltivare anche la memora di ciò che non è accaduto.
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