I report socio-economici e gli Stati Generali
- Nico Carrato
- 10 giu 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 20 giu 2020
Già gravati da una debolezza economica sistemica, eredità di anni di malgoverno e di paralisi burocratica, usciti malconci dalla pandemia, ora al "Sistema Italia" tocca affrontare la conseguente crisi economica. La convocazione dell'Assemblea degli Stati Generali - annunciata dal Premier Conte - potrebbe essere un'occasione per rilanciare il paese, nei fatti e non solo a parole. Tutte le componenti della società saranno convocate per ridisegnare strumenti e obiettivi. Sul tavolo, ad attenderli, un report elaborato dal comitato socio-economico, guidato da un tecnico, Vittorio Colao, premessa per contributi e suggerimenti.
Le parole scelte e pronunciate, si sa, portano in dote delle realtà simboliche e concrete. Sull'orizzonte del presente viene recuperata l'immagine di partecipazione aperta agli ordini della società dell'Antico Regime nel periodo precedente la Rivoluzione Francese. Strumento desueto a cui dovette ricorrere Luigi XVI, sollecitato dal suo ministro delle finanze, Necker, per evitare il dissesto finanziario e per imporre alla nobiltà e al clero di diventare contribuenti fiscali. Fu quella la premessa istituzionale per affermare un principio di giustizia sociale, fino ad allora negato, e il tentativo di far ripartire il paese a rischio bancarotta. Fu però, anche, l'inizio della fine dell'esperienza politica, povera di spirito riformista, di un sovrano per niente illuminato, a ragione del fatto che le proposte per rimediare ad una crisi difficilmente posso venire da chi ne è stato la concausa.
Oggi non ci sono ordini e sudditi, parrucche e ghigliottine, e sovrani che governano per meriti divini, ma associazioni di categorie, corporazioni, parti sociali, ministri e tecnici chiamati a prendere decisioni per forza e diritto di delega dai cittadini. I problemi di fondo restano però invariati: arginare la crisi economica e garantire giustizia sociale, magari a partire dalla lotta all'evasione fiscale e da una riforma fiscale strutturale.
Il Premier Conte sarà all'altezza dell'immagine evocata? L'Assemblea porterà a termine i lavori oppure si spaccherà come accadde nel giugno del 1789?
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