Creare sul latte versato
- Nico Carrato
- 24 dic 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Un bimbo osserva, meravigliato, il latte che trabocca da un pentolino lasciato a scaldare sul fuoco. Neanche il tempo di sorprendersi, sopraggiunge una donna, fata e tata.
Insieme seguono il percorso del liquido bianco che si riversa a terra, a disegnare una traiettoria originale.
Una mano rassicurante sfiora il bambino.
Dalla parte opposta di un imprevisto e di un rimprovero gridato, si nasconde un'occasione educativa e una contemplazione muta e partecipata.
Nel disastro, una possibilità creativa.
Occorre però, come la macchina da presa, assumere il punto di vista del bimbo e, dal basso, far transitare il suo sguardo dalla realtà alla fantasia.
Un salutare e provvisorio smarrimento e il latte diventa qualcos'altro. La natura, non più in ebollizione, assume una forma definita e attiva connessioni inaspettate.
La visione finale, oggettiva, dall'alto, testimonia la concretezza di un mondo alimentato da un'immaginazione a lunga conservazione.
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